La gestione informativa del patrimonio culturale è divenuta centrale nel campo della ricerca e della pubblica amministrazione, come testimoniano le tematiche e i bandi del PNNR sul digitale, valorizzazione e tutela del patrimonio culturale. Il dodicesimo numero di Dn raccoglie i best paper selezionati tra quelli presentati nell’ambito della conferenza 3D Modeling&BIM tenutasi a Roma il 12 Aprile 2023, organizzato da Sapienza Università di Roma, sul tema “Soluzioni per il Cultural Heritage”.
I contributi selezionati sono originali ed esemplificativi delle innovazioni nel settore e delle diverse sperimentazioni in atto. L’approccio H-BIM è trasversale: dalla scala urbana a quella archeologica e architettonica-monumentale fino ad arrivare alla diagnostica delle opere d’arte.
In questa direzione il contributo di Maria Grazia Cianci e Matteo Molinari sperimenta l’adozione della metodologia BIM alle architetture storiche sul scegliendo come campo d’indagine il settore occidentale delle Terme di Diocleziano a Roma.
Di contro il contributo di Pierpaolo D’Agostino e Giuseppe Antuono sperimenta un protocollo metodologico multidisciplinare per strutturare un modello di gestione GIS/BIM per la pubblica amministrazione di supporto all’iter di accoglimento-verifica-rilascio dei titoli abilitativi per gli interventi edilizi, sfruttando anche il VPL per ottimizzare i flussi informativi.
Su approcci VPL a confronto per la generazione semi-automatica di componenti H-BIM è incentrato il contributo di Elisabetta Caterina Giovannini, sviluppando soluzioni diverse in funzione di ogni ambiente VPL indagato.
La potenzialità dell’approccio HBIM a supporto della pianificazione, gestione, attuazione e archiviazione delle attività pre, durante e post-restauro di opere d’arte e apparati decorativi è sperimentata nel contributo di Emanuela Lanzara e Simona Scandurra.
La creazione di contenuti tridimensionali (repliche e nuovi spazi espositivi) si presta alla formulazione di considerazioni preliminari nel contributo di Matteo Flavio Mancini e Laura Farroni sull’adozione del metaverso – ambiente che nasce senza finalità scientifiche – per il patrimonio culturale.
Infine, il numero è chiuso dal contributo di Camilla Tennenini, Lorenzo Gatto, Michele Calvano, Letizia Martinelli, Filippo Calcerano, Elena Gigliarelli che pone l’attenzione al bene monumentale e alla gestione informatizzata degli esiti delle indagini diagnostiche sul Monastero San Giovanni a Müstair.
In sintesi, questi contributi dimostrano come la ricerca teorica e le applicazioni pratiche siano strettamente allineate, fornendo un importante contributo allo sviluppo della comunicazione, valorizzazione, conservazione e recupero dei beni culturali. Il BIM si conferma come uno strumento chiave nel preservare e valorizzare il nostro patrimonio culturale, consentendo nuove e innovative possibilità di comprensione e fruizione della storia e dell’arte del passato.
Tommaso Empler, Cettina Santagati