Il decimo numero della rivista raccoglie i migliori contributi del WORKSHOP 3D MODELING & BIM 2022 avente come tema l’Information e 3D Modeling per il patrimonio costruito.

Si tratta di una raccolta di ricerche e approfondimenti in corso che nella loro dimensione di ricerca risultano ben inseriti nei nuovi percorsi che emergono dal mondo legato al BIM ed HBIM, con punte di innovazione nei metodi e nelle tecniche.

Dalle ricerche emerge chiaramente come il primo e immediato medium del BIM ovvero la modellazione, si confronti da subito con due orientamenti: uno legato alla ripetizione dell’oggetto così come è, il più possibile coerente con le sue imperfezioni, con un grado di accuratezza che lo fa coincidere con il manufatto stesso; un secondo più legato a una sua idealità, geometrica o anche solo tipologica. Questo doppio indirizzo, ben descritto nel paper sui “possibili scenari sulla metamodellazione” rende possibile una prima macro divisione tra due scuole di pensiero per l’elaborazione di un digital twin legato al costruito: la prima, che punta alla replica digitale con ogni mezzo, istituisce processi Reality Based che restituiscono nell’oggetto stesso quante più informazioni possibili legate alla sua geometria e alla sua matericità: per fare ciò si misura con temi attuali legati alla interoperabilità, alla rigidezza delle piattaforme per l’elaborazione dei modelli, alla attendibilità dei dati trascritti nel virtuale. La seconda è più orientata a una lettura del modello come ambiente ideale per la costituzione di un database informativo a cui viene demandato oltre l’idealità, l’imperfezione, la regola contraddetta, la patologia specifica spesso con un apparato documentale consistente. Tra questi due estremi si collocano tutte le sfumature e le peculiarità che il mondo dell’HBIM ci propone, con la ricchezza tipica di un patrimonio, quale il nostro, che ben traspare dalle pagine di questo numero.

Al primo ambito appartengono molti lavori che si avvalgono dell’arricchimento della fase di modellazione più generale mediante applicazioni VPL (Visual Programming Language): il lavoro descritto nel paper HBIM automatizzato tratta nello specifico dello sviluppo di un nuovo processo HBIM che, attraverso processi informatici elaborati in VPL, consente di conservare le originali geometrie dei beni culturali. In particolare, nel Caso studio della Tomba della Medusa, l’interoperabilità dell’intero processo progettuale permette di passare dal rilievo mediante acquisizione e gestione delle nuvole di punti all’informatizzazione del modello tridimensionale parametrico, attraverso l’utilizzo di BIM modeler, VPL e modellatori free form. Anche il lavoro sulla costruzione del modello sul Palazzo del Collegio dei Nobili del paper Visualizzazione e Gestione degli ambienti museali approfondisce l’ambito della formulazione di componenti nidificate, quali interessanti eccezioni da gestire all’interno del modello più generale e ne dimostra possibili applicazioni.

I contributi relativi al Modello informativo BIM del MAXXI, Una strategia del 5D per la gestione di costi, Il fascicolo del fabbricato, pur se in maniera differente, si concentrano sul livello di fabbisogno informativo del modello e su approcci interoperabili quali possibili connessioni tra l’attività di modellazione digitale parametrica e la visualizzazione dei risultati ottenuti dal processo BIM; il caso specifico sul 5D BIM si misura su una mediazione concreta tra la base dati informativa e la sua visibilità  in un effettivo digital twin.

Non ultimi i paper sugli ambienti virtuali – il caso studio del Museo Marini di Firenze e lo spazio architettonico e problemi di acrofobia – ci trasportano nel real time della visualizzazione dove è lo stesso spazio virtuale fruito ove risiede il dato necessario che rende possibile la sperimentazione.

La conoscenza dei Game Engine utili per la costruzione degli ambienti virtuali diventa un fattore necessario per chi opera nel settore; viene in aiuto l’utilissimo valutazione comparativa per una teoria d’utilizzo nel campo del Digital Heritage a cui si rimandano per concludere, tutti gli addetti ai lavori.


Cecilia Bolognesi, Massimiliano Lo Turco