ABSTRACT


Questa ricerca analizza l’uso di video monoculari e a 360° a bassa risoluzione per la ricostruzione 3D nel contesto della documentazione del patrimonio culturale. La metodologia proposta si basa su GLOMAP, un algoritmo di SfM, impiegato per generare nuvole di punti a partire da dati video acquisiti con dispositivi di livello consumer. Per migliorare la qualità visiva e ovviare alle limitazioni dovute alla bassa risoluzione e alla mancanza di informazioni di profondità, si propone una metodologia che integra tecniche di intelligenza artificiale, in particolare NeRF e 3D Gaussian Splatting. Questi approcci consentono di migliorare la qualità delle texture e ridurre le imprecisioni nei risultati di rendering, anche in condizioni complesse come quelle riscontrate nei casi studio analizzati. La pipeline è stata testata su casi studio in Alto Adige, tra cui la documentazione di elementi architettonici, il rilievo rapido di mostre temporanee e la creazione di ambienti immersivi per videogiochi educativi. I risultati dimostrano che, pur non raggiungendo la precisione metrica dei metodi di rilievo convenzionali, la soluzione proposta offre un’alternativa rapida, economica e visivamente convincente, particolarmente adatta alla divulgazione e alle applicazioni interattive. Le criticità emerse, legate alla precisione geometrica e ai requisiti computazionali, aprono nuove prospettive di ricerca sull’integrazione più efficiente delle tecniche AI con quelle SfM consentendo una 


Francesca Condorelli
Libera Università di Bolzano