Nuovi oggetti parametrici
Il numero di Dienne tratta il Digital Twin, ambito di sviluppo che si intreccia con quello del BIM rappresentando una prima importante evoluzione in termini applicativi.
É quindi molto facile trovare nel percorso che porta al completamento di questo tema più generale, tentativi di fare dialogare la struttura del modello di base con dati differenti, che di fatto obbligano alla messa in campo di metodi e strumenti sempre più evoluti per interfacciarsi con relazioni complesse.
Questi sono i contenuti di questo numero di Dienne; un numero che raccoglie i best paper selezionati tra quelli presentati nell’ambito della conferenza 3D Modeling and BIM tenutasi online il 14 Aprile 2021, organizzato da Sapienza Università di Roma dove l’approfondimento delle applicazioni HBIM attraversa ambiti che vanno dalla parametrizzazione del degrado, alla creazione di specifici oggetti parametrici, all’utilizzo di metodologie avanzate attraverso il VPL, ad applicazioni di realtà aumentata per la gestione.
Le peculiarità dell’approccio BIM finalizzate all’intervento di recupero sul patrimonio costruito sono evidenziate nel contributo di Sara D’Ippolito, Laura Gianzi e Marzia Monaco che illustra le sperimentazioni sull’affidabilità informativa del modello a partire da indagini storiche, informazioni reperite sul web e rilievi digitali. Nella stessa direzione il contributo di Chiara Vernizzi e Roberto Mazzi sull’ex-carcere di San Francesco del Prato a Parma che mostra la maturità nell’adozione di processi BIM per il patrimonio esistente.
Una valutazione critica dell’approccio BIM nella gestione e valorizzazione del patrimonio museale emerge nel contributo di Elisabetta Caterina Giovannini, Massimiliano Lo Turco e Andrea Tomalini che sperimentano approcci di tipo parametrico e algoritmico sul Museo Egizio; il tema della disseminazione e conservazione del patrimonio culturale, per una visualizzazione in tempo reale a partire da un modello H-BIM ottenuto da tecniche integrate di rilievo digitale è centrale nel contributo di Carla Ferreyra, Anna Sanseverino e Andrea di Filippo; di contro la riflessione condotta da Paolo Clini, Ramona Quattrini, Romina Nespeca e Mirco D’Alessio sulle metodologie di narrazione del patrimonio materiale e immateriale porta alla sperimentazione innovativa di tecniche di mixed-reality al complesso di Rocca Torrione di Francesco Di Giorgio Martini.
Daniela De Luca e Francesca Maria Ugliotti sperimentano il paradigma del Digital Twin sul Teatro Regio di Torino configurando un modello dinamico e interattivo del costruito che prevede una interazione costante tra spazio reale e virtuale.
Il gruppo di lavoro costituito da Andrea Bongini, Vincenzo Donato e Carlo Biagini affronta le potenzialità e gli attuali limiti di alcuni approcci BIM-based nel campo del Facility Management mettendo a confronto due diversi processi per l’acquisizione e la gestione dei parametri necessari alle fasi di asset management di edifici scolastici esistenti
Nell’ambito del patrimonio storico sia alla scala architettonica che a quella urbana rivestono grande interesse i temi relativi alla valutazione della vulnerabilità sismica e alla gestione post terremoto, che necessitano la raccolta e la messa a sistema di dati di natura eterogenea, anche attraverso Visual Programming Languages, per la creazione e implementazione di workflow H-BIM come nel caso del contributo di Filippo Calcerano, Letizia Martinelli, Michele Calvano ed Elena Gigliarelli o di un approccio alla scala urbana come riportato nel contributo di Federico Mario La Russa e Giulia Genovese per la creazione di un City Information Modeling responsivo.
Infine, il contributo di Anna Mangiatordi illustra lo sviluppo di un modello digitale di abitazione assistita per anziani per il controllo e la gestione dei flussi di informazione riferiti all’inserimento in ambiente di sistemi di Intelligenza Artificiale, attraverso una piattaforma BIM di condivisione dei dati basata su processi informativi aperti e interoperabili.
Nel prosieguo dei prossimi numeri sicuramente il processo evolutivo in corso che spinge il BIM oltre le sue prime vocazioni saprà portare avanti tutti gli ambiti di ricerca fino a qui intrapresi e mostrarci come qui fertili ed interessanti sviluppi.
Cecilia Bolognesi, Cettina Santagati